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Tutti i Lettori sanno bene che il Lotto non è un gioco alla pari, tanto che lo Stato iscrive ogni anno una grossa somma nel suo bilancio preventivo. Sarebbe quindi prudente starne lontani. Ma è altrettanto vero che il Lotto è uno dei giochi più amati dagli italiani. E' da questo contrasto che nasce il quesito: avendo deciso di giocare al Lotto, esiste qualche metodo per giocare bene? La risposta è negativa per quel tipo di Giocatore impaziente, che potremmo definire "mordi e fuggi", quello cioè che cerca il suggerimento per un terno secco che esca possibilmente la prossima estrazione. Chiaramente se capita di vedere questo tipo di vincita (e qualche volta capita), bisogna aver chiaro che si tratta di pura e sfacciata fortuna (analoga a quella di chi vince ad una qualsiasi lotteria nazionale). Se esistesse la possibilità umana di fare questo tipo di previsione il Lotto sarebbe sepolto da tempo. La risposta rimane negativa anche per tutti quei giocatori abitudinari del Lotto che giocano a caso (con termine inglese si direbbe random); sono quelli che scelgono una combinazione e dopo pochi colpi, senza alcun valido motivo passano ad una diversa e così via. Quando non si tiene nè una condotta precisa di gioco, nè una connessa contabilità, alla lunga prevale sempre la non equità del Lotto e il Banco (lo Stato) incassa. La risposta può invece essere positiva se si ricorre ad un GIOCO SISTEMATICO, che utilizzi in modo ragionato Tabelle di Carico che ci indichino quanto si deve giocare dopo ogni colpo andato a vuoto.
E’ il metodo adatto per quei Giocatori di carattere più metodico e razionale, che chiedono di utilizzare previsioni che abbiano supporto scientifico.
E' appunto la linea che segue questo Giornale.
Certo, non si deve dimenticare che il Lotto è un gioco senza memoria e ciò significa che la probabilità di uscita di un numero è ogni volta la stessa, indipendentemente dalle uscite precedenti. Per dirla in parole povere, un numero in forte ritardo "non sa" di essere in ritardo e quindi il caso può ancora far ritardare la sua uscita oltre ogni ragionevole attesa. Da qui le crisi finanziarie alle quali sono andate incontro molte famiglie nell’inseguire i grandi ritardatari. Tuttavia il fatto che il Lotto sia un gioco dominato dal caso non comporta che non sia possibile fare delle statistiche; anzi, è vero proprio il contrario perché queste sono basate proprio sull’ipotesi che la probabilità di uscita dei numeri sia sempre la stessa e uguale per tutti (altrimenti il gioco sarebbe falsato e soltanto il baro saprebbe cosa esce). Senza entrare in dettagli matematici, i moderni computer consentono di sviluppare numerosi tipi di statistiche e di evidenziare deviazioni quantitative e coincidenze. L’esempio più familiare di una deviazione quantitativa è il ritardo di un numero quando supera le 100 estrazioni. Per dare un esempio di coincidenza invece, si supponga che il numero 70 abbia raggiunto il ritardo 40 contemporaneamente su tre Ruote. Tutti intuiscono che una combinazione del genere è altamente improbabile e che non può durare a lungo. Ma proprio per l’aspetto casuale del Lotto, sarebbe errato correre a puntare grosse somme appena identificata una deviazione statistica o una coincidenza, pensando di vincere al primo colpo. Proprio perché è il caso che ha creato l’anomalia, bisogna dare al caso l’opportunità di riassorbirla; bisogna cioè prepararsi ad un gioco opportunamente prolungato, armandosi di un’opportuna Tabella di Carico. Questa può essere predisposta in molti modi e può addirittura essere personalizzata alle finanze del Giocatore; qui ci limitiamo ad alcune considerazioni generali. Un primo accorgimento (non obbligatorio) è introdurre nel calcolo il vincolo che la vincita netta dopo ogni puntata, non risulti mai inferiore ad una percentuale prefissata F del capitale esposto. Ad esempio una percentuale F = 25% può essere considerata ottimale; ovviamente è possibile aumentarla, ma l’esposizione può diventare rapidamente insostenibile, riducendo il numero dei colpi accettabili. Un secondo accorgimento (obbligatorio) è fissare a priori il numero massimo dei colpi che si intende giocare; ciò è fondamentale per non correre pericoli di rovina. Seguendo l’esempio di MILA (cfr. Giornale del Lotto n° 21/2004, articolo sul TURTAT) questo valore massimo può essere indicato con H (campo H di estrazioni). In sostanza iniziare un gioco utilizzando una certa combinazione, deve essere considerato equivalente ad impostare una sfida con il Banco, e come tutte le sfide anche questa si può vincere o perdere. Pertanto, pervenuti a fine tabella senza vittoria, bisogna dichiararsi sconfitti abbandonando quel gioco (e sperare di rifarsi in un gioco parallelo o successivo). Un terzo accorgimento (di opportunità) riguarda la scelta di un numero predefinito (H) di colpi di gioco. E’ importante ricordare a tale scopo, che ogni combinazione di gioco possiede un tempo medio di successo T (misurato in estrazioni - ad es. per il singolo Estratto è T=18). E' allora opportuno prendere H poco minore o uguale o poco maggiore di T (altrimenti i valori delle puntate possono risultare esorbitanti). Ciò detto il Lettore si può chiedere: "se si adotta questo metodo, siamo matematicamente sicuri di vincere?". No, con il Lotto, anche se questa è la strada giusta, non è possibile avere questa certezza. Il perché lo verifichiamo con un esempio utilizzando la Tabella acclusa. Essa riporta una tipica Tabella di Carico relativa ad un numero singolo giocato su una ruota per Estratto, con puntata iniziale di 10 Euro, e con guadagno limite percentuale F = 25%. La Percentuale di Successo è calcolata per 27 colpi, cioè 1,5 volte il tempo medio T. Il significato delle colonne, salvo l’ultima, è quello standard. L'ultima colonna PdS infatti, rappresenta la percentuale di successi che statisticamente ci possiamo attendere entro un numero di colpi predefiniti. Ad esempio se nella Tabella si considera il 16esimo colpo (come se avessimo scelto 16 estrazioni) si legge circa Percentuale di Successo = 60%; ciò significa che se facciamo (in parallelo o in serie) dieci sequenze di caccia all’estratto (ciascuna fino ad un massimo di 16 colpi), ci attendiamo di vincere sei volte e di perdere quattro. La perdita subita è subito calcolata (222 Euro); la vincita lorda invece dipende da come si sono distribuite le 6 vincite sulla sequenza dei 16 colpi. Chiaramente vinceremmo se i successi avvenissero negli ultimi tre colpi: ma chi può preordinare questo? Per migliorare la situazione si potrebbe aumentare il numero di colpi, ma come si può vedere l’esposizione aumenta e il gioco diventa rischioso; se invece si diminuisce le estrazioni di gioco, contemporaneamente diminuisce anche la percentuale delle vincite. Questo scoglio tuttavia non è insuperabile; in effetti la percentuale di caduta è in realtà valida solo come valore medio teorico (basato quindi su un numero molto grande di prove). In pratica invece, come sanno gli esperti, qualunque media statistica fatta su un numero ridotto di prove, ha sempre sensibili fluttuazioni in difetto o in eccesso. Ecco allora che si apre una strada per il Giocatore.
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