Lottosapere - sviluppi e nuovi studi sulla probabilità - pubblicato il 01/10/2008
Tratto dal Nuovo Giornale del Lotto n° 1/2008
Gli studi sulla probabilità e quindi dei giochi aleatori hanno subito, negli ultimi anni, ulteriori sviluppi di un certo interesse, in particolare con i tentativi sempre più incisivi e appropriati di mettere a fuoco i diversi problemi che, oltre ad avere funzione informativa, mirano soprattutto ad una descrizione analitica dei diversi fenomeni.
Con l’aumentare della massa estrazionale si evidenziano nuovi aspetti statistici ed è perciò doveroso per il cultore di questi studi interessarsi a ciò che continuamente accade nell’urna, valendosi di quel metodo sperimentale e di quella logica ipotetica che se contrastano con la certezza assoluta allargano ugualmente l’orizzonte conoscitivo.
Il lento inesorabile procedere dei fatti conferma che non è questione di cabala, ma di un discorso scientifico avente carattere valutativo e quindi possibilità di criteri di scelta razionali e di prospettive future di certe situazioni numeriche.
Non si dimentichi che la strada che si percorre è sempre difficile, in questo gioco, e che non potendo esistere uno schema fisso valido per tutti i casi, necessariamente ogni problema ancora da risolvere si propone come limite da varcare.
Una situazione concreta non può essere notata e compresa da chi ha una visione generalizzata e distanziata dei fatti, ma da chi sa fissare le idee in uno specchio razionale. Nessuno oggi dubita del fatto che l’obiettivo per conseguire conoscenze e risultato lo si raggiunge con l’intelligenza di ideare il nuovo possibile razionale.
Se un tempo col termine di gioco si intendeva un tentativo di realizzare un esito vincente affidandosi alla sorte, oggi il significato è profondamente cambiato non solo perchè certi giochi hanno un fondamento logico e razionale, ma anche perchè non poche discipline concorrono a formulare criteri di validità in campo probabilistico.
Si gioca con la speranza di vincere, è vero, ma si è consci del fatto che tale speranza presuppone conoscenze sul calcolo, sulla statistica, sulla stessa disposizione dei numeri e sulla loro selezione attraverso una gamma di dati attentamente analizzati e comparati.
L’improvvisazione, quindi, ha ceduto il passo al metodo e quindi ad un processo induttivo che ha un particolare significato nella formulazione del pronostico.
Tutto ciò significa ovviamente che le affermazioni fatte con spicciolo ottimismo sulla possibilità di vincere con facilità non hanno alcun fondamento, in quanto le ricerche condotte in campo lottologico devono essere necessariamente guidate da concetti matematici, attraverso schemi che le fanno modellare a concezioni di attendibilità.
Possiamo, anzi, dire che, superando anche certe nuove concezioni, oggi si riesce ad esprimere con linguaggio matematico dei concetti che riguardano le proprietà intrinseche del processo di trasformazione dei numeri.
Cioè, secondo particolari accorgimenti si riesce ad ottenere una disposizione cronologica di elementi aventi la proprietà matematica di conglobare all’incirca lo stesso ritardo e in tal modo si possono prevedere, con sufficiente approssimazione, i vari avvicendamenti dei numeri e gli stessi fenomeni più noti ad essi legati, come il ritardo e il compenso.
E’ un errore, ad esempio, pensare che in certi gruppi si debbano evidenziare i ritardi statistici delle singole combinazioni che li formano, perché la loro struttura impone considerazioni diverse, sia quantitativamente che qualitativamente.
Il significato del nuovo strutturalismo è ben diverso e presuppone un tipo di analisi che porta a considerazioni differenti.
In un gruppo di quartine e terzine che includono tutti e novanta i numeri non si analizza la posizione delle singole formazioni ma l’andamento evolutivo dell’insieme in rapporto a masse numeriche che fanno parte di più formazioni.
Se, invece, ci si riferisce a numeri singoli le valutazioni, per quanto possibili, comportano rischi anche notevoli, specie quando la ricerca riguarda un solo compartimento.
Per più ruote, invece, o per tutte, si possono valutare degli indici di concordanza attendibilissimi in rapporto a masse estrazionali abbastanza grandi.
Ciò perché il risultato di una ricerca non resta mai un fatto a sé stante, essendo indispensabile un aggiornamento cosiddetto di continuità.
La valutazione oggettiva della probabilità impone infatti l’adozione di accorgimenti intesi a ridurre la probabilità contraria a valori minimi ed è sotto questo aspetto che l’applicazione matematica risulta determinante ai fini di una modificazione dell’indagine che si vuole esperire.